ALPINISMO GIOVANILE
Alpinismo giovanile
Ogni organizzazione deve puntare a crescere le nuove leve, perché siano pronte ad afferrare il testimone e a portare avanti lo spirito del gruppo.
Il CAI Coazze lavora in questo senso accompagnando i più piccoli in montagna, e guidandoli ad apprezzare e rispettare tutto ciò che ha creato e che continua a caratterizzare l’associazione.
Per questo il CAI Coazze organizza per i giovani giornate di arrampicata ed escursioni sui sentieri e nei luoghi più interessanti della nostra valle, come ad esempio le nostre miniere di Garida.
Vengono organizzate anche giornate a tema, dove i soci adulti guidano i giovani in nuove esperienze.
La principale attività organizzata dal CAI Coazze per i giovani è comunque il Campeggio della Balma, un’attività sociale che lega le varie generazioni di piccoli e grandi soci, e non solo.
Iniziata da don Giacinto Masera, parroco del paese e presidente del CAI Coazze, negli anni Ottanta, è un’iniziativa che da allora richiama bambini e ragazzi, che, nel corso del tempo, si avvicendano nelle varie mansioni del campeggio.
Da sempre organizzata nella terza settimana di luglio, è aperta a bambini e ragazzi dai sei anni in su.
Il campeggio (sì, è da sempre chiamato così, nonostante non ci siano tende, ma un confortevole rifugio alpino) è composto da cinque giornate piene, scandite da vari momenti, di cui il principale è la gita del giorno nei dintorni del rifugio.
Durante i cinque giorni trascorsi al rifugio della Balma vengono organizzate escursioni sulle principali vette della vallata, ma anche giochi e attività formative, che rendono il soggiorno un’esperienza apprezzatissima dai ragazzi.
Il momento più atteso ogni anno è la gita al monte Robinet, probabilmente la più attesa da grandi e piccoli. Gli altri momenti della giornata sono contraddistinti da giochi di gruppo, giochi a squadre sotto forma di “campionato” o “torneo”, ma anche servizi collettivi come l’aiuto nel preparare il cibo, apparecchiare e sparecchiare: tutte attività di contorno che aiutano a rafforzare lo spirito di gruppo e le relazioni interpersonali.
Quest’ultimo aspetto è agevolato dall’assenza (o quasi) della tecnologia che, quotidianamente, nella vita di tutti i giorni, ci rende frettolosi e frenetici: qui il tempo è lento, scandito soltanto dal sole, e concede a tutti il giusto tempo per conoscersi e imparare l’uno dall’altro.
Questo soggiorno permette ai ragazzi un approccio sul campo all’educazione alla montagna, e stimola il rispetto verso l’ambiente e le cose che ci circondano. Corrobora inoltre l’attenzione reciproca tra i compagni e perfeziona la convivenza con i propri coetanei; i diversi giorni trascorsi in autonomia incrementano il senso di responsabilità, ad esempio con la gestione del proprio zaino ed equipaggiamento per l’intera settimana.
Insomma, quello che da sempre è chiamato solamente “il campeggio” è un mix ben riuscito di fatica, apprendimento e tanto tanto divertimento per tutti, comprese le cuoche e gli animatori.